Paralimpiadi Parigi 2024: Elisabetta Mijno d’oro e di bronzo
Non poteva esserci conclusione migliore delle Paralimpiadi di Parigi 2024 (nell’ultimo giorno del tiro con l’arco per altro) se non con un oro, in un crescendo di emozioni e anche di metalli.
Elisabetta Mijno (Arcieri delle Alpi), alla sua quinta Paralimpiade (sempre presente, infatti, da Pechino 2008), conquista il suo primo titolo olimpico nel mixedteam ricurvo open, in coppia con Stefano Travisani. Il duo azzurro migliora così l’argento di Tokyo2020+1.
Per Mijno ulteriore miglioramento dopo il bronzo, in quell’occasione in coppia con il piemontese Roberto Airoldi, conquistato proprio nel debutto paralimpico del mixedteam a Rio 2016.
Per la torinese si tratta però della quinta medaglia totale, perché appena mercoledì scorso, nell’evento individuale femminile, aveva conquista infatti il bronzo; e per la prima volta dunque sono due le medaglie al suo collo in un unico evento.
La spedizione azzurra del tiro con l’arco conquista anche un bronzo nel mixedteam W1.
Elisabetta Mijno, classe 1986 un monumento vivente del tiro con l’arco. Una campionessa che, nella quotidianità, veste i panni di medico chirurgo al CTO di Torino. E che, non appena ha un minuto di tempo tra un turno e l’altro, raggiunge il campo e si posiziona sulla linea di tiro per coltivare un talento assoluto, impastato di impegno, sacrificio e passione, che più volte l’ha vista anche partecipare ad eventi internazionali assieme ai normodotati e salire sui podi di Campionati Italiani (sempre normodotati). La dimostrazione che questo sport è davvero in grado di abbattere le barriere.
Oro Mixedteam – Sfruttando l’ottimo punteggio di qualifica, la coppia azzurra si presenta direttamente ai quarti di finale, dove affronta e batte l’Indonesia 5-3. La semifinale è ancora una vittoria in questo caso contro l’India per 6-2 (con un 40 messo a referto nel secondo set). La finale contro la Turchia lascia spazio agli avversari solamente nel terzo set, e si chiude nuovamente per 6-2 (35-31, 39-36, 37-38, 36-33) con l’urlo a squarciagola di Stefano e le lacrime di gioia di Elisabetta. E regalano all’Italia, oltre che a loro stessi, l’inno di Mameli e una medaglia d’oro destinata a diventare l’ennesima pietra miliare nella storia dell’arco azzurro che arriva così a quota 34 podi dal 1960 ad oggi (il tiro con l’arco è infatti sempre stato presente nel programma dei Giochi Paralimpici dall’edizione di Roma); per 11 volte consecutive si torna in Italia con almeno un alloro.
Bronzo Individuale – Elisabetta, dopo aver ottenuto il primo posto in qualifica (641 punti), vince il terzo posto finale battendo l’atleta della Mongolia Selengee Dembler per 6-2 ottenuto in rimonta, dopo che aveva vinto con due netti 6-0 agli ottavi contro Jennings (Australia) e ai quarti con Olszewska (Polonia), per poi ritrovarsi a perdere incredibilmente la semifinale all’ultima freccia con la cinese Wu Yang 4-6, nonostante sommando i punti cumulativi ottenuti sul bersaglio l’azzurra avrebbe vinto 134-131 (con sette 10 contro i due 10 dell’asiatica). Wu Yang è stata poi superata nella finalissima dalla compagna di nazionale Wu Chunyan, che si impone per 7-1.
Elisabetta aveva già vinto l’argento individuale a Londra 2012.
Le medaglie sono sempre una soddisfazione – afferma Elisabetta Mijno alla Rai -. Porto a casa delle belle sensazioni, delle belle frecce. E un pubblico fantastico, mai visto prima: è un segnale importante per l’intero movimento.
Sulla linea di tiro all’Esplanade des Invalides di Parigi era presente anche Matteo Bonacina (Arcieri delle Alpi), compagno di Elisabetta nella vita, impegnato nel compound open maschile.
Dopo aver ottenuto l’undicesimo posto in qualifica (691 punti, suo miglior punteggio stagionale) esce però di scena già al primo turno per mano dell’iraniano Hadi Nori 139-141.
Impegnato anche nella gara mixedteam, in coppia con Eleonora Sarti, sfiora però il podio chiudendo in quarta posizione. La finalina per il bronzo se l’aggiudica infatti l’India di misura (156-155).
Ma a Parigi era presente anche un tecnico (piemontese) della Nazionale Para-Archery, Antonio Tosco (Arcieri Alpignano). Impegnato proprio nella divisione compound; anche a lui i complimenti per l’esperienza vissuta dietro la linea di tiro, sia di Parigi che di tutti gli appuntamenti precedenti.
Si chiude quindi la stagione outdoor 2024 para-archery e l’intero ciclo paralimpico, in vista poi di Los Angeles 2028. Ma quelle saranno nuove pagine da scrivere…
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Allegati
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